Philadelphia è stata nominata la prima città Patrimonio dell’Umanità degli Stati Uniti.
Il riconoscimento – votato dal XIII Congresso Mondiale dell’Unesco, tenutosi ad Arequipa in Perù – è il risultato di una campagna durata due anni volta a rafforzare l’immagine internazionale della città e a dare un nuovo impulso al turismo e a tutte le attività produttive della regione. «Questo momento segna l’inizio di un nuovo ed emozionante capitolo per la storia di Philadelphia – ha dichiarato il sindaco Michael A. Nutter – Con questo titolo, la città ha visto ufficialmente riconosciute a livello mondiale le proprie ricchezze e il duraturo impegno nel preservare il patrimonio storico e culturale della nazione. Celebrando questo importante evento, guardiamo al prossimo passo: concentrarsi sul futuro e su come l’inserimento di Philadelphia nei patrimoni Unesco possa essere ottimizzato per spingere sempre più persone a visitare, investire, studiare e vivere nella città dell’amore fraterno». «Dall’epoca coloniale ai giorni d’oggi, Philadelphia è con merito diventata una delle città più importanti al mondo – ha detto il vicesindaco Alan Greenberger – La nomina a patrimonio dell’umanità riflette tutto il lavoro finora realizzato e conferma che il meglio deve ancora venire, Philadelphia continua a evolversi e trasformarsi». John F. Smith III – la cui organizzazione Global Philadelphia Association ha condiviso l’iniziativa con l’amministrazione Nutter sin dal 2013 – ha affermato: «Philadelphia sta aggiungendo un altro primato al suo distinto curriculum. Questa conquista apre le porte a numerose opportunità e contribuisce a far comprendere al mondo il grande valore della città». Il percorso che ha portato Philadelphia a divenire Patrimonio dell’Umanità inizia nel 1979 quando l’Independence Hall, fu dichiarato patrimonio Unesco. In questo edificio i padri fondatori forgiarono gli ideali democratici nella Dichiarazione d’Indipendenza, cambiando il corso della storia e dando vita alla nazione nel 1776; lì fu scritta e firmata la Costituzione degli Stati Uniti. Nel 2013, la città dell’amore fraterno fu accolta come membro temporaneo dell’Unesco e quest’anno è stata candidata a osservatore permanente. Oggi Philadelphia si aggiunge alle 266 città del mondo riconosciute dall’Unesco. «È per me una grande emozione accogliere Philadelphia all’interno dell’organizzazione. La città merita il riconoscimento a tutti gli effetti», queste le parole di Denis Ricard, segretario generale dell’Unesco. «Philadelphia è la patria degli Stati Uniti moderni: col suo ricco patrimonio storico, artistico e culturale e con una posizione ideale all’interno della costa orientale degli Stati Uniti, la città ha veramente molto da offrire ai suoi visitatori – ha aggiunto Jack Ferguson, presidente e Ceo del Philadelphia Convention & Visitors Bureau – La nomina dell’Unesco è un grande onore per la nostra città, arricchisce la nostra identità e aiuterà ad attrarre ancor più turisti internazionali». Il sindaco Nutter e la delegazione ufficiale che ha partecipato al congresso di Arequipa celebreranno questo storico avvenimento all’Independence Visitor Center di Philadelphia mercoledì, 11 novembre alle ore 16